Wim Delvoye

(Wervik, Belgio 1965)

“Ha tatuato polli e maiali, sostituita la rete di una porta da calcio con una vetrata di una cattedrale, truccato vecchie bombole di gas con preziose ceramiche di Delft. Wim Delvoye è un ragazzo terribile, l’Huckleberry Finn dell’arte, il degno erede dello spirito caustico di Manzoni… Ma io non sono un provocatore – dice – mi sento come un virus sano in un sistema malato. I lavori del giovane artista non passano inosservati e nel 1990 appena venticinquenne è già invitato alla Biennale di Venezia. L’anno dopo è al castello di Rivoli, dove nella Project room presenta assi da stiro e vanghe dipinte come fossero scudi e stendardi medievali… La mostra è un successo e di lì a poco gli apre le porte di Documenta IX di Kassel (1992). Più avanti partecipa di nuovo alla kermesse veneziana (1999) ed espone nelle più importanti gallerie del mondo tra cui Sonnabend di New York” (M. Sciaccaluga). Wim Delvoye vive e lavora a Gent e New York.

cataloghi

personali

1993

WIM DELVOYE, La Giarina Arte Contemporanea, Verona

collettive

2017

30 YEARS / 30 WORKS, a cura di L. Meneghelli, Galleria La Giarina Arte Contemporanea, Verona