MEDIUM COLOUR LANDSCAPES

Mostra n.93
ARTISTA: DAVIDE COLTRO
A CURA DI: MAURIZIO SCIACCALUGA
PERIODO: 01 OTTOBRE – 04 DICEMBRE 2005

Nonostante non sembrino aggressive, nonostante abbiano dominanti affascinanti o tranquillizzanti – ma si tratta di una tranquillità tutta ancora da dimostrare, imposta e costretta dall’alto – le opere di Davide Coltro sono invece pronte a colpire, a stupire, a graffiare. Con la stupefacente semplicità di quei misteri, di quelle sorprese, racchiusi nella quotidianità. Non sono soltanto le immagini future – ancora sconosciute – a tendere trappole a chi ha scelto di acquistare e di guardare al buio i lavori, arrendendosi a priori al Grande controllore Coltro, non sono solo i colori reali cancellati e ricoperti – violentati – dal tono medio a lanciare nell’aria il tono interrogativo di un punto di domanda (dove?); il mistero – alla CSI o alla X-File – è nel silenzio irreale dei panorami, nel vuoto assoluto di rumori in tutti gli orizzonti raffigurati. Il mistero non è in quello che c’è nei lavori, ma in quello che manca: mancano i segni della vita che scorre, manca il frastuono della gioia e del dramma, manca il ritmo dei cuori pulsanti. Queste scene del crimine, questi scenari futuri, questi spot pensati da un grande fratello, questi spaccati da mondi lontani non hanno colonna sonora: scorrono (fisicamente, come mai prima in un’opera d’arte) ma senza fiatare, si susseguono senza avvertire, accelerano senza aumentare di giri. Qualcosa, dunque, non quadra: la vita fa rumore, fa un rumore tremendo e assordante. È il sogno a procedere silenzioso: che qualcuno stia rubando l’immaginazione e gli incubi dell’artista? La galleria La Giarina presenta i nuovi System di Davide Coltro, macchine ribelli a cui non mancano affinità con l’immaginario tecnoapocalittico di Aldous Huxley, di H.G. Wells e di Michel Houellebecq. Nulla, dopo, sarà più lo stesso. Soprattutto i quadri e le fotografie.