Gianni Canova e Giacinto Siciliano presentano il libro di Andrea Bianconi “Diario di un pre-carcerato”. La Performance di San Vittore “Come costruire una direzione” diventa un prezioso manoscritto.
Giovedì 29 ottobre alle ore 18:30 la pagina Facebook @Mondadori.Milano.Duomo trasmetterà in diretta la presentazione del libro dell’artista veneto Andrea Bianconi “Diario di un pre-carcerato” edito da SilvanaEditoriale.
Bianconi, in dialogo con Gianni Canova, Rettore Università IULM, Giacinto Siciliano, Direttore della casa circondariale di Milano San Vittore, Giuseppe Frangi, giornalista e curatore della Performance “Come costruire una direzione”, da cui il libro è tratto, descriverà i 14 giorni che hanno preceduto la performance all’interno del carcere milanese tenutasi il 3 aprile 2019.
Un dialogo introspettivo, uno stream of consciousness, racchiuso nelle 175 pagine del diario – manoscritto, da cui traspaiono l’eccitazione e l’attesa, ma anche l’inquietudine e la paura di sbagliare in un contesto così fragile e delicato. Un’esperienza artistica di grande libertà espressiva che si carica di un significato profondo proprio per il suo svolgersi in una struttura di detenzione.
“Ho deciso che entrerò in carcere con la libertà, la metterò al centro, sopra l’altare”, scrive Bianconi nel suo “Diario”. La libertà è una gabbia aperta come la corolla di un fiore e le sue pareti sono ali con le quali volare nella direzione che scegliamo, che è già dentro l’essere umano, che è fatto di frecce e direzioni. “Il carcere ingabbia la gabbia e libera la persona” si legge ancora in un pensiero dedicato alle detenute della compagnia CETEC che eseguiranno la performance insieme a lui.
“Bianconi nel suo diario annota tutto, con quella dedizione frenetica che lo contraddistingue. Ci consegna i suoi tormentoni verbali senza limitarli, e così ci trasmette tutta l’apprensione, l’emozione e l’eccitazione con cui ha preparato e si è preparato alla performance – commenta Giuseppe Frangi, curatore della performance -. Sono sentimenti che continuano a vivere tra le pagine, non solo come racconto ma nel moltiplicarsi incalzante e febbrile di segni visivi: una scrittura a raffica che per urgenza ha scelto di saltare anche la mediazione della tipografia”.
La presenza di Andrea Bianconi a San Vittore è frutto di un progetto messo a punto con Casa Testori, l’hub culturale alle porte di Milano. È un modo per rinnovare la sensibilità che aveva contraddistinto Giovanni Testori, come persona e come intellettuale. Più volte Testori aveva visitato la casa circondariale di San Vittore e aveva sollecitato un’attenzione diversa da parte della città. Aver portato in quello stesso luogo, un gesto artistico che parla di libertà e di desiderio di cambiamento, è un modo, quantomai attuale, per rinnovare la convinzione dell’artista dove la cultura, per essere vera, debba sempre mischiarsi con la vita.