ARTISTI: VALERIA AGOSTI NELLI – CLARA BRASCA
A CURA DI: IVAN QUARONI
PERIODO: 3 FEBBRAIO – 14 APRILE 2007
La Galleria La Giarina è lieta di presentare la mostra Regine di cuori, che mette a confronto le opere su carta (e di carta) di Valeria Agosti Nelli e Clara Brasca, due artiste le cui ricerche parallele, ma stilisticamente molto differenti, sono accomunate non solo da una visione personale e lirica della condizione umana, ma anche dalla scelta di una tecnica e di un medium specifici.
Il disegno è, infatti, fin dagli albori, considerato lo strumento espressivo più prossimo all’idea originaria dell’artista. Nelle sue Vite, il Vasari scriveva infatti che “perché da questa cognizione nasce un certo concetto e giudizio che si forma nella mente quella tal cosa, che poi espressa con le mani si chiama disegno, si può conchiudere che esso disegno altro non sia che un’apparente espressione e dichiarazione del concetto che si ha nell’animo, e di quello che altri si è nella mente imaginato e fabricato nell’idea”. Scarno o elaborato che sia, il disegno è, dunque, la forma di eloquenza più intima a disposizione dell’artista, quella che consente una trascrizione più fedele tra il progetto e la sua realizzazione.
Le due artiste muovono da presupposti antitetici. Valeria Agosti Nelli, che presenta una serie di opere di piccole e medie dimensioni e alcune sculture di carta pesta, si esprime attraverso un linguaggio in cui prevale la componente espressionistica ed emotiva del tratto. Clara Brasca, che per l’occasione espone una decina di grandi opere, invece predilige uno stile più sobrio, che traspone la linea chiara del classicismo nei confini di una grammatica cromatica assolutamente contemporanea.
Valeria Agosti Nelli dipinge esili figure femminili, in bilico tra fragilità e forza, tra leggerezza e pesantezza. La sua ricerca si profila come un’indagine sulla precarietà della condizione esistenziale, come un’incursione tra le pieghe di un’intimità inviolabile.
Attraverso l’uso di un disegno sapientemente stilizzato, l’artista fissa sulla carta una carrellata di ritratti sospesi, di rarefatte immagini in cui si fondono le memorie arcaiche dell’archetipo femminile e la struggente testimonianza delle nevrosi contemporanee. Le sue figure filiformi, siano esse disegnate o scolpite, contribuiscono a creare uno stile gentile e discreto, che contrappone al clamore volgare di tanta arte contemporanea la propria muta poesia.
Per Clara Brasca disegnare non è solo un’attività progettuale. Le sue carte, dipinte con tempere viniliche, sono opere autonome. Rispetto alla compostezza astratta e compita dei dipinti, nei disegni dell’artista milanese c’è una maggior libertà formale, una scioltezza di tratto e una levità di tono nuove. I suoi soggetti, desunti da quotidiane meditazioni sul mito, la poesia, la religione e l’arte, sono immersi in una materia cromatica vibrante, che grazie all’accostamento di toni complementari sortisce sorprendenti effetti di fluorescenza. Il suo interesse è rivolto all’indagine di una condizione umana sublimata, quasi svincolata dagli affanni quotidiani, in un confronto serrato con gli archetipi sempre vivi del mito e della storia.